Lungo l'Adriatico fino a Monopoli
Un itinerario lungo la costa barese, al limite della fascia più esterna delle Murge. Qui s’incontrano importanti porti pescherecci e centri di turismo balneare alternati a località dal noto passato, le cui bianche architetture delle abitazioni risaltano sullo scenario del mare e degli uliveti.
Mola di Bari
Centro peschereccio dell’Adriatico, adagiato su un promontorio, con un piccolo porto di antica origine che ebbe notevole importanza durante le crociate. La città, in gran parte riedificata da Carlo I d’Angiò nel 1277, fu possedimento di numerose famiglie. La prima cosa da vedere è la Cattedrale, nella città vecchia, intitolata a S. Nicola, eretta nel Duecento e ricostruita alla metà del XVI secolo. L’interno a tre navate ha un matroneo con pregevoli fregi rinascimentali. Di qualche interesse è anche il Castello duecentesco, fortificato nel XV e nel XVI secolo.
Polignano a mare
Lungo la costa adriatica dopo circa 15 chilometri arriviamo a Polignano a Mare. Esso sorge su una roccia a picco sull’Adriatico, forata da suggestive grotte; al largo si trova la piccola isola dell’Eremita. Nel centro abitato si può osservare la Chiesa Matrice, dedicata all’Assunta, eretta alla fine del XII secolo ed in seguito più volte ricostruita. Sulla facciata c’è un interessante portale cinquecentesco mentre all’interno, a tre navate, si trovano un coro seicentesco in legno e alcune sculture in marmo. Tra le grotte naturali che si aprono lungo la scogliera di Polignano, a seguito dei riverberi azzurro-verde assunti dalle acque e dalla roccia, la più caratteristica è quella chiamata “Palazzese”, composta da due cavità intercomunicanti.
Monopoli
L’ultima tappa è Monopoli: di origine apula, si sviluppò nel Medioevo all’indomani della distruzione della vicina Egnazia. Nel centro c’è la Chiesa di S. Maria Amalfitana che fu innalzata in forme romaniche nel XII secolo e più volte ristrutturata. Dell’edificio originario sono di grande interesse il fianco destro e l’esterno absidale. Vicino sorge il Castello, fondato da Federico II e in seguito rimaneggiato. La Cattedrale, eretta agli inizi del XII secolo, fu ricostruita insieme al campanile nel Settecento. All’interno sono da ammirare dipinti di Palma il Giovane, di Francesco De Mura e la venerata Madonna della Madia, icona duecentesca. L’attiguo Palazzo Vescovile custodisce altre notevoli opere pittoriche di Paolo Veronese, Palma il Giovane e dipinti napoletani del Seicento. Sulla facciata della rinascimentale Chiesa di S. Domenico ci sono opere scultoree, presenti anche all’ingresso della cripta medievale della madonna del Soccorso, risalenti all’anno mille.








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